COMUNICATO STAMPA
D'Ambrosio Lettieri: Polizia penitenziaria,
servono più funzionari direttivi
In un'interrogazione al Ministro della Giustizia, il senatore PdL, alla luce delle crescenti esigenze del sistema carcerario, chiede un incremento degli organici, che per i livelli direttivi può essere realizzato attingendo tra i laureati risultati idonei ma non vincitori del concorso del 2006. Soluzione - osserva il senatore - "che consentirebbe di risparmiare tempo e denaro".
Roma, 3 dicembre 2009 - Riordinare il Corpo di Polizia Penitenziaria e aumentare i ruoli direttivi ordinari attingendo dai 300 giovani laureati risultati idonei ma non vincitori al concorso a esami per la copertura di 133 posti per il ruolo di Vice Commissario di Polizia Penitenziaria bandito dal Ministero della Giustizia nel giugno 2006: questo il senso dell'interrogazione rivolta ieri da Luigi d'Ambrosio Lettieri (PdL) al ministro della Giustizia Angelino Alfano.
“I ruoli direttivi ordinari del Corpo di Polizia Penitenziaria nell'attuale normativa” argomenta il senatore “soffrono di una notevole disparità e sproporzione rispetto alla Polizia di Stato che, a fronte di un organico complessivo di poco superiore a 100 mila unità, conta 1980 funzionari mentre per la Polizia Penitenziaria, che dispone di un organico di 44 mila unità, i funzionari sono solamente 503”.
L'idoneità al sopraccitato concorso, in base alla graduatoria pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 15 settembre 2009, è stata conseguita da circa 300 giovani laureati, dei quali solo i primi 142 sono stati dichiarati vincitori. È però ragionevole presumere un sensibile aumento delle esigenze del sistema penitenziario, anche in ragione dell'introduzione di nuovi reati, come ad esempio quello di clandestinità previsto dalla legge 94/2009 in materia di sicurezza pubblica, e ciò, a parere del senatore, renderà inevitabile "la necessità di incrementare le unità di forza al Corpo di Polizia Penitenziaria, anche nei ruoli di tipo direttivo”.
Da qui l'interrogazione di d'Ambrosio Lettieri al ministro della Giustizia, per chiedergli se, in questa prospettiva, non sia opportuno "l'utilizzo a esaurimento delle graduatorie degli idonei al fine di evitare ulteriori oneri per la pubblica amministrazione legati all'indizione di un nuovo bando di concorso” e se, allo stesso modo, non sia il caso che "anche i candidati risultati idonei al sopraccitato concorso prendano parte al corso di preparazione della durata di 18 mesi che sarà avviato il prossimo febbraio 2010”.
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